FAST Assembler progetta e sviluppa applicazioni completamente personalizzate, ideate secondo le necessità del cliente, avvalendosi dell’ausilio di robot e dell’intelligenza artificiale.
FAST Assembler progetta e sviluppa applicazioni completamente personalizzate, ideate secondo le necessità del cliente, avvalendosi dell’ausilio di robot e dell’intelligenza artificiale.
I robot collaborativi facilitano l’automazione aziendale, sicuri e versatili, abbattono i costi di manodopera e controllo sulla produzione. I robot collaborativi sono totalmente personalizzabili e regolabili attraverso un’interfaccia intuitiva, sono in grado di svolgere compiti anche complessi e ripetitivi senza errore, garantiscono precisione e qualità nelle attività dove vengono impiegati. Configurazione veloce, tempi di avvio e di cambio di produzione rapidi, i robot collaborativi delineano il futuro dell’automazione aziendale industriale.
FAST Assembler progetta e sviluppa applicazioni completamente personalizzate, ideate secondo le necessità del cliente, avvalendosi dell’ausilio di robot e dell’intelligenza artificiale.
I robot collaborativi facilitano l’automazione aziendale, sicuri e versatili, abbattono i costi di manodopera e controllo sulla produzione. I robot collaborativi sono totalmente personalizzabili e regolabili attraverso un’interfaccia intuitiva, sono in grado di svolgere compiti anche complessi e ripetitivi senza errore, garantiscono precisione e qualità nelle attività dove vengono impiegati. Configurazione veloce, tempi di avvio e di cambio di produzione rapidi, i robot collaborativi delineano il futuro dell’automazione aziendale industriale.
Le celle collaborative, o celle robotizzate, sono un sistema completo composto da un robot, dalle sue parti terminali e da eventuali periferiche, da un’area perimetrale, anche virtuale, all’interno della quale il robot opera e da un sistema di controllo. L’elemento principale delle celle robotizzate è rappresentato dal braccio robotico, che svolge la parte pratica della lavorazione grazie alla sua forza, capacità di movimento e precisione.
Su di esso è possibile installare dei end-effector, o terminali, che potenziano e integrano l’attività delle celle collaborative. Pinze, saldatori, sensori forza-tensione e sistemi per la rimozione del materiale sono tra gli end-effector più comuni, che permettono alle celle robotizzate di eseguire lavorazioni ripetitive e di estrema precisione, come, ad esempio, prelievo e posizionamento di materiale, pallettizzazione di precisione, assemblaggio industriale e stampa a iniezione, al posto del personale umano.
I cobot rappresentano l’ultima frontiera della robotica, il cui termine deriva dalla combinazione delle parole inglesi collaborative robot e rientrano tra le categorie di intelligenza artificiale a sostegno del lavoro umano più avanzate. Questa tipologia di collaborazione artificiale viene definita safety native: i cobot sono ideati appositamente per lavorare insieme alle persone, si integrano con i colleghi umani in totale sicurezza, pertanto non sono necessari gabbie o protezioni di alcun genere per gli operatori. Il cobot riconosce la presenza, la distanza o l’avvicinarsi di persone all’area di lavoro e regola la velocità della sua attività in autonomia, fino ad arrestarsi autonomamente al minimo contatto con l’essere umano.
I cobot rappresentano l’ultima frontiera della robotica, il cui termine deriva dalla combinazione delle parole inglesi collaborative robot e rientrano tra le categorie di intelligenza artificiale a sostegno del lavoro umano più avanzate. Questa tipologia di collaborazione artificiale viene definita safety native: i cobot sono ideati appositamente per lavorare insieme alle persone, si integrano con i colleghi umani in totale sicurezza, pertanto non sono necessari gabbie o protezioni di alcun genere per gli operatori. Il cobot riconosce la presenza, la distanza o l’avvicinarsi di persone all’area di lavoro e regola la velocità della sua attività in autonomia, fino ad arrestarsi autonomamente al minimo contatto con l’essere umano.